Lavinia Fuksas cultivates imperfection and goes through chaos like a contemporary deity. In fact her collections stem from a seductive energy, a result of her unstoppable curiosity. Her background is eclectic; taking a dive into her past we discover that she began her studies in economics at Bocconi university, but she soon realized that her destiny wasn’t in that field. In fact, an internship opportunity in Paris with Azzedine Alaïa marked a crucial turning point. “That was an all-round training experience. It opened my mind, filled my heart and made me passionate about the fashion world. All this from a deep point of view, not taken for granted” she told Huesers. In that environment, she worked from the press office to the style office, learning the importance of understanding every aspect of a company and the magic of communication. At Alaïa, above all, she learned that everything is important and that mistakes can be a source of inspiration. So much so that a mistake during the creation of a necklace led to the birth of her iconic earrings: «They went viral when a big pop star wore them at a concert in Paris. I was overwhelmed with requests, hence my nice price line was born, today they are among my best-selling jewels” she said.
Lavinia embraces imperfection in a world in constant pursuit of perfection. “Perfection doesn’t exist, 1 learned to take advantage of mistakes as a stimulus to improve, grow and embrace my authenticity”. Her pieces, often imperfect, are the result of a tension towards irregularity. And they have a deep meaning. placed in the dimension of memory. “As a child I was hypnotized by my mom’s jewelry I watched them shine. Sparkle. She often purchased them to celebrate a milestone achieved, an important event for herself.
Buying a jewel for yourself as a woman is a moment of strong intimacy, which is often judged”. Then there is the dimension of memory, the connection with the past, family jewels, even if they are of little value, have a meaning that is passed down. With a predilection for gold, a soft and ductile material, Lavinia finds inspiration in creating pieces that are also small sculptures. Her muse is her mother, a strong woman, protagonist of her latest campaign and her first brand, AdMater: “I wanted to test myself driven by the desire to demonstrate my ability to create something without accepting any financial support from my family; but only their emotional support. I did it mainly for myself”. A moment that led the designer to give life to her namesake brand and that «served me to cut the umbilical cord with the judgment of others. Today I love what I do”. An intimate journey inspired by a magical encounter with a book by Jodorowsky The multifaceted psychologist and artist conveyed to Lavinia the importance of the creative act, and of ritual as a source of energy “Action is ritual and I believe in the power of the energy inherent in any type of gesture.
I learned to travel inside the unconscious, discovering the thaumaturgical and magical power of psychology”.
Her work is permeated with symbols, metaphors and images, reflecting her deep connection to psychology.
The new collection in fact tells of an evolution. All the artist’s iconic stylistic features are present, from the rhombus to the mesh, but the latter develops, curves, forms spheres and half spheres. Each piece is an architectural project: the maxi earrings, light and airy seem suspended in the air; the contrast between solids and voids is once again present. Emeralds, diamonds, amethysts give three-dimensionality to the most important rings; onyx, mother-of-pearl and malachite reveal surprising inlays. A collection where once again art feeds on imperfection, errors and symbols. Her creations are more than jewels, they are expressions of love for imperfect beauty. The surprising one hidden from the eyes of those who cannot look beyond the surface of chaos. An essential element for Lavinia: «I live immersed in my chaos. I have to go through it to create, to live. Chaos is the inevitable condition for things to become orderly. Chaos is life. It’s energy. It doesn’t scare me, it stimulates me”.
Lavinia Fuksas – La perfezione dell’imperfezione
Un’artista non convenzionale. Attenta. Curiosa. Lavinia Fuksas si circonda di bellezza
Lavinia Fuksas coltiva l’imperfezione e attraversa il caos come una divinità contemporanea. Le sue collezioni infatti nascono da un’energia seducente frutto della sua curiosità inarrestabile. Il suo background è eclettico, facendo un tuffo nel suo passato si scopre che ha iniziato il suo percorso di studi in economia alla Bocconi, ma presto ha compreso che il suo destino non risiedeva in quel campo. Un’opportunità di stage a Parigi da Azzedine Alaïa infatti ha segnato una svolta cruciale. «Quella è stata un’esperienza formativa a 360 gradi. Mi ha aperto la mente, riempito il cuore e appassionato al mondo della moda. Da un punto di vista profondo e per nulla scontato», racconta a Huesers. In quell’ambiente, ha lavorato dall’ufficio stampa all’ufficio stile, imparando l’importanza di comprendere ogni aspetto di un’azienda e la magia della comunicazione. Da Alaïa, soprattutto ha appreso che tutto è importante e che l’errore può essere fonte di ispirazione. Tanto che proprio un errore durante la creazione di una collana ha portato alla nascita dei suoi orecchini iconici: «Sono diventati virali quando li ha indossati una grande star del pop in un concerto a Parigi.
Sono stata sommersa da richieste, da qui è nata la mia linea nice price, oggi sono tra i miei gioielli più venduti» racconta. Lavinia abbraccia l’imperfezione in una società alla costante ricerca della perfezione. «La perfezione non esiste, ho imparato a cavalcare l’errore come uno stimolo per migliorare, crescere e abbracciare la mia autenticità». I suoi pezzi, spesso imperfetti, sono frutto di una tensione verso l’irregolarità. E hanno un significato profondo, collocato nella dimensione del ricordo. «Da bambina ero ipnotizzata dai gioielli di mia mamma. Li guardavo risplendere. Brillare. Spesso li acquistava per celebrare un traguardo raggiunto, un evento importante per sé. Regalarsi un gioiello per una donna è un momento di forte intimità, che spesso viene giudicato». Poi c’è la dimensione della memoria, la connessione con il passato, i gioielli di famiglia, anche se sono di poco valore, hanno un significato che si tramanda.
Con una predilezione per l’oro, una materia morbida e duttile, Lavinia trova ispirazione nella creazione di pezzi che sono anche piccole sculture. La sua musa è sua madre, una donna forte, protagonista della sua ultima campagna e del suo primo brand, AdMater. «Volevo mettermi alla prova mossa dal desiderio di dimostrare la mia capacità di creare qualcosa senza accettare alcun sostegno economico da parte della famiglia, ma solo il loro sostegno emotivo. L’ho fatto principalmente per me stessa».
Un momento che ha portato la designer a dare vita al suo brand eponimo e che «mi è servito per recidere il cordone ombelicale con il giudizio degli altri. Oggi amo quello che faccio». Un viaggio intimo ispirato da un incontro casuale
e magico con un libro di Jodorowsky. Lo psicologo e artista poliedrico ha trasmesso a Lavinia l’importanza dell’atto creativo, e della ritualità come fonte di energia. «L’azione è ritualità e io credo nella potenza dell’energia insita in qualsiasi tipo di gesto. Ho imparato a viaggiare all’interno dell’inconscio scoprendo il potere taumaturgico e magico della psicologia». Il suo lavoro è permeato di simboli, metafore e immagini, riflettendo la sua profonda connessione con la psicologia. La nuova collezione infatti racconta un’evoluzione. Ci sono tutti gli stilemi iconici dell’artista, dal rombo alla rete, ma quest’ultima si sviluppa, si curva, forma sfere e semisfere. Ogni pezzo è un progetto architettonico: i maxi orecchini, leggeri e aerei, sembrano sospesi nell’aria; il contrasto fra pieni e vuoti è ancora una volta presente. Smeraldi, diamanti, ametiste regalano tridimensionalità agli anelli più importanti; onice, madreperla e malachite rivelano sorprendenti intarsi. Una collezione dove ancora una volta l’arte si nutre di imperfezione, errori e simboli. Le sue creazioni sono più che gioielli, sono espressioni d’amore per la bellezza imperfetta. Quella sorprendente nascosta agli occhi di chi non sa guardare oltre la superficie del caos. Elemento essenziale per Lavinia: «Vivo immersa nel mio caos. Lo devo attraversare per creare, per vivere. Il caos è la condizione inevitabile perché le cose si mettano in ordine. Il caos è vita. È energia. Non mi spaventa, anzi mi stimola».
