La collezione “Paparazzi” di Dolce&Gabbana per il prossimo inverno 2026, è la testimonianza della eredità della Maison, offrendo un guardaroba aspirazionale e impeccabile.
Nel vasto panorama del linguaggio estetico nella storia del costume e dello spettacolo italiano, ci sono termini che emergono come stelle brillanti, catturando l’interesse di tutti, con la loro evocativa immediata pregnanza.
Uno di questi è il significato di “Paparazzo”, spesso usato per definire quel tipo di fotografo audace che inseguiva le celebrità, ma la sua etimologia, parte dal visionario Federico Fellini, che la scelse, attribuendola a Walter Santesso, l’attore di origine veneta, che interpretava il fotoreporter nel film “La Dolce Vita”.
Così come, quel fotografo nella pellicola, accompagnava Marcello Mastroianni alla ricerca di dive da immortalare, anche la Maison Dolce&Gabbana ci guida, volutamente, in una storia affascinante fatta di stile e sartoria, presentandoci una collezione FW 2025 sviluppata in due tempi: come un racconto di un attore che si articola tra giorno e la sera.
Cosi come, il nuovo stile di giornalismo fotografico del difficile periodo della ricostruzione post bellica, diventò un atto per sfidare i potenti a colpi di flash, Domenico Dolce e Stefano Gabbana catturano sotto la luce dei flash, i momenti quotidiani e intimi della nuova identità maschile.
Tra impegni giornalieri, la carriera professionale, e l’occhio attento alle nuove tendenze, l’uomo non conforme alle regole, sceglie lo stile off-duty che include un mix di abiti streetwear, capi di tendenza e accessori iper luxury.
Come sempre nella Maison Dolce&Gabbana è il taglio sartoriale e la ricerca dei tessuti, che fanno la differenza.
Ognuno dei 69 look parla di eleganza, già all’apertura di un sipario con due pedane ai lati, gremite di “paparazzi” vestiti in smoking, che fotografano e commentano le prime uscite, dove impera il colore grigio in ogni possibile tonalità, dal colore più chiaro come il colomba, fino a quello più scuro come il carbone.
La maggior parte della collezione è composta da numerosi cappotti voluminosi in tweed dai tagli sartoriali con guarnizioni di peluche abbinati a maglioni e pullover oversize, mentre le fur-free, anche in versione animalier, si aggiunge per denotare quel tocco di stravaganza e di prestigio, offrendo uno spettro di opzioni per l’uomo contemporaneo.
E poi sotto la pelliccia è apparso il combo, composto dal denim lavato, ammorbidito e re- immaginato, e la lussuosa maglieria di cashmere, per dare ancora di più quel tocco di raffinata rilassatezza, che ti faceva venire voglia di avvolgerti e affrontare il prossimo gelido inverno, con un sorriso sulle labbra.
Ulteriormente la collezione è passata con soluzione di continuità alla sartoria per gli abiti da giorno e per quelli per da sera, dove i pantaloni fluidi, le giacche a doppio petto con ampi risvolti di raso giocavano con sciarpe legate all’altezza cintura, che mettevano in evidenza il punto vita dei modelli, denotando quel tocco di sensualità che piace molto alle donne. E sui risvolti o come sostituzione a bottoni, sono apparse le grandi spille gioiello, un classico, che per lungo tempo è rimasto nei cassetti, come sinonimo di desueto e demodé, ma che nel recente Golden Globe di quest’anno, ne ha decretato un ritorno in auge, tributando la propria appartenenza alla sfera no-gender.
In questa facilità di accomunare opulenza ad un’atmosfera rilassata, non è passato inosservato un pezzo unico: un blazer con paillettes viola scuro abbinato al denim e sneakers immacolate. Una collezione che onora l’eredità del marchio abbracciando le tendenze contemporanee, celebrando una spontaneità illusoria come stile di vita e offrendo un guardaroba aspirazionale e impeccabile, per uno storytelling dall’alba al tramonto.