The accumulation. The metaphor. The unusual pairing of objects and materials and heterogeneous shapes, and a sort of obsession with the black-and-white graphic universe. These are the recurring themes of the bustling atmosphere of the Rue Cambon Atelier where needles, thimbles, scissors, safety pins and spools can become the creation studio of Haute Horlogerie, confirming with its sober and clean lines, that revolution which made fashion more democratic.
An “outrageous” designer for the time, she was called Mademoiselle Coco for that look of hers voted to comfort and minimalism, perfectly in tune with the needs and desires of women who were actively taking part in the new century.
Today, much like yesterday, Chanel’s Creation Studio of Haute Horlogerie is making us plunge into a project, the aim of which is to turn Mademoiselle Coco‘s workshop objects and the tools of her seamstresses into an exclusive and refined capsule collection.
This revolutionary project transforms the Chanel image into something never before seen, where each piece becomes a unique work of art, combining watchmaking, jewelry and artistic craftsmanship.
The entire capsule, introduced at the Watches & Wonders 2024, is presented to the public for a new view of the known (some pieces on display) and especially the unknown (the messe of Atelier objects of all kinds) in such a way as to offer new keys to futuristic interpretations.
A journey of creative audacity and technical sophistication that led to an artistic experiment, which it was decided would be named with a title that is a reference not only to their work, but also to the entire creation of the collection in question: Musical Clock Couture Workshop.
Inspired by the Maison’s Atelier, it orchestrates a choreography of couture busts to the beat of the song “My Woman”, performed by Al Bowlly, which Mademoiselle Coco was fond of humming. We can start here to understand how these extraordinary craftsmen worked, creating in an emotional narrative the tasseled chandelier, the base inspired by the quilted sofa, and the gilded decorations to evoke Gabrielle Chanel‘s apartment. And we are further amazed by the key mounted in a necklace on a gold chain studded with diamonds, which makes it possible to wind the mechanism of this unique piece, where the time can be read on a tape measure.
Part music box, part clock and part automaton, this extraordinary piece relies on the technical expertise of several creative people who made the diamond-studded tassels of the miniature chandelier, and the musical mechanism, painstakingly shaped and tuned. A sui generis object, which shows the value of the most important things that Mademoiselle Coco loved to keep at hand in her Atelier, to create that wardrobe that every woman yearned to have.
Objects of common use, forgotten like the people in charge of preserving them, brought back to light in a non-immediate order, perhaps disrupting the usual coherence of a High-end Jewelry presentation, but gradually revealing its own new coherence, for a unique narrative of extreme technical and aesthetic refinement of what is the history of a Maison and its savoir-faire.
A capsule that starts off with a music box to therefore blend into small works, shaping an untold tale of Gabrielle Bonheur Chanel, in a game that is much more sophisticated than the apparent èpater la bourgeoise.
All this puts back to center stage jewelry such as a Sautoir Buste Couture (diamond-set couture dummy with set diamonds and 18-karat yellow gold), a Bobbin Cuff Couture (inspired by a spool of thread, consisting of a dial with diamonds hidden underneath an emerald-cut yellow sapphire, while the cuff is 18-karat yellow gold embellished with a graphic design of interlocking lines interspersed with diamonds), a Thimble Long Necklage Couture (snow-set thimble with diamonds and 18-karat yellow gold concealing a diamond-studded dial with a long necklace), a Safety Pin Long Necklace Couture (diamond-set safety pin and 18-karat yellow gold with diamond-studded dial, positioned in the lower cavity with long necklace), a Mademoiselle Privé Pincushion (inspired by the seamstresses’ pincushion, each piece featuring an extraordinary case with a convex crystal that can embellish a dial made of gold, diamonds, mother-of-pearl and onyx, for a pendant paired with a necklace or ring).
A mysterious game that has to amaze and entertain, but must also be beautiful, abandoning the vision of classical jewelry for jewelry that is reckless, irreverent, and playful.
L’ironia Di Mademoiselle Chanel
La Maison francese, star dell’arte del savoir-faire firma la nuova Haute Couture Horlogerie, dove strumenti di lavoro quotidiano si trasformano in pezzi unici ed eccezionali.
L’accumulo. La metafora. L’accostamento insolito di oggetti e di materie e forme eterogenee, e una sorta di ossessione per l’universo grafico in bianco e nero. Sono le cifre ricorrenti dell’atmosfera vivace dell’Atelier di Rue Cambon dove aghi, ditali, forbici, spille e rocchetti possono diventare lo studio di creazione di Alta Orologeria, che conferma con le sue linee sobrie e pulite, quella rivoluzione che rese più democratica la moda.
Creatrice “scandalosa” per l’epoca, fu definita Mademoiselle Coco, per quella sua estetica votata alla comodità e all’essenzialità, perfettamente in sintonia con i bisogni e i desideri delle donne, che stavano partecipando attivamente al nuovo secolo.
Oggi, come ieri, lo Studio di Creazione di Alta Orologiera di Chanel ci porta ad immergerci in un progetto, che ha il compito di trasformare gli oggetti di laboratorio di Mademoiselle Coco e gli strumenti delle sue sarte, in una capsule collection esclusiva e raffinata.
Si tratta di un progetto rivoluzionario che trasforma l’immagine di Chanel, in qualcosa di inedito, dove ogni pezzo diviene un’opera d’arte unica, che unisce orologeria, gioielleria e artigianato artistico.
L’intera capsule, presentata al Watches & Wonders 2024, è introdotta al pubblico per una nuova visione del noto (alcuni pezzi esposti) e soprattutto dell’ignoto (la messe di oggetti dell’Atelier di ogni tipo) in modo tale da offrire nuove chiavi di interpretazioni futuribili.
Un percorso di audacia creativa, e di raffinatezza tecnica, che ha portato ad un esperimento artistico, che si è voluto designare, con un titolo che può funzionare non solo per il loro lavoro, ma per l’intera creazione della collezione in oggetto: Musical Clock Couture Workshop.
Ispirato all’Atelier della Maison, orchestra una coreografia di busti couture al ritmo della canzone “My Woman”, eseguita da Al Bowlly, che Mademoiselle Coco amava canticchiare. Si può partire da qui, per capire come hanno lavorato questi straordinari artigiani, realizzando in un racconto emotivo il lampadario con nappe, la base ispirata al divano trapuntato e le decorazioni dorate per rievocare l’appartamento di Gabrielle Chanel. E veniamo ancora più stupiti, dalla chiave montata in una collana su una catena d’oro tempestata di diamanti, che permette di caricare il meccanismo di questo pezzo unico, dove l’ora può essere letta su un metro a nastro.
In parte carillon, in parte orologio e in parte automa, questo pezzo straordinario si avvale della competenza tecnica di numerosi creativi che hanno realizzato le nappe tempestate di diamanti del lampadario in miniatura, e il meccanismo musicale, meticolosamente modellato e accordato. Un oggetto sui generis, che mostra il valore delle cose più importanti che Mademoiselle Coco amava tenere sottomano nel suo Atelier, per creare quel guardaroba, che ogni donna desiderava avere.
Oggetti di uso comune, dimenticati come le persone che si occupano di conservarli, riportati alla vista in un ordine non immediato, forse che mette a soqquadro la coerenza consueta di una presentazione di Alta Gioielleria, ma che rileva a poco a poco una sua nuova coerenza, per una unica narrazione di estrema raffinatezza tecnica ed estetica di quello che la storia di una Maison e del suo savoir-faire.
Una capsule, che decorre con un carillon per mescolarsi dunque in piccole opere, che plasmano un racconto inedito di Gabrielle Bonheur Chanel, in un gioco molto più sofisticato dell’apparente èpater la bourgeoise.
Tutto questo rimette al centro della scena gioielli come un Sautoir Buste Couture (manichino couture con diamanti con diamanti incastonati e oro giallo 18 carati) , un Bobbin Cuff Couture (ispirato ad un rocchetto di filo, composto da un quadrante con diamanti nascosti sotto uno zaffiro giallo taglio smeraldo, mentre il polsino è in oro giallo 18 carati impreziosito da un disegno grafico di linee ad incastro intervallate da diamanti ), un Thimble Long Necklage Couture (ditale incastonato a neve con diamanti e oro giallo 18 carati che nasconde un quadrante tempestato di diamanti con collana lunga), un Safety Pin Long Necklace Couture (spilla da balia con diamanti incastonati e oro giallo 18 carati con quadrante tempestato di diamanti, posizionato nella cavità inferiore con collana lunga), un Mademoiselle Privè Pincushion (ispirato al puntaspilli delle sarte, ogni opera presenta una custodia straordinaria con un cristallo convesso che può impreziosire un quadrante realizzato in oro, diamanti, madreperla e onice, per un pendente abbinato ad una collana o un anello).
Un gioco misterioso che deve anche stupire ed intrattenere, ma anche deve essere bello, abbandonando la visione di una gioielleria classica per una spericolata, irriverente, e giocosa.